L’Amanita muscaria o Agaricus muscarius o Agaricus pseudo aurantiacus è sicuramente il fungo più bello ed appariscente del bosco.
Possiamo trovarla spesso in gruppi abbondanti, che danno al bosco quell’aspetto fiabesco che ha da sempre stimolato la fantasia degli illustratori .
E’ infatti il classico fungo velenoso dal cappello rosso e bianco che è stato utilizzato ed illustrato in numerose favole e film anche di Walt Disney tanto che anche oggi è considerato il fungo velenoso per eccellenza.
Introduzione all’Ovolo Malefico
E’ quindi molto importante conoscerne bene le caratteristiche morfologiche per poterlo distinguere da altre specie e specialmente dall’Amanita caesarea, ottimo e ricercato fungo commestibile che, specialmente allo stadio di ovolo, è piuttosto simile.
L’Amanita muscaria è un fungo del genere Amanita, della famiglia delle Amanitaceae, dell’ordine Agaricales, della classe Agaricomycetes e della divisione dei Basidiomycota.
Il suo nome potrebbe derivare da Amanitai con cui gli antichi Greci chiamavano generalmente i funghi, oppure dal monte Amanos che si trova in Turchia mentre la parola Muscaria fa riferimento alle mosche. .
Altri Nomi della Amanita muscaria
L’Amanita muscaria è conosciuta con tanti nomi diversi che fanno riferimento alla sua tossicità; Ovolo malefico, Ovolo matto, Ovolaccio, Agarico moscarico, Tignosa moscaria, Coccomatto, Cappero allucinogeno.
Esistono anche numerose varietà di questo fungo che si distinguono dallo stesso per lievi caratteristiche, ad esempio le varietà Aureola, che ha un colore più arancione ed è senza verruche; Alba, con verruche ma completamente bianca; Formosa, che ha il veloMembrana che riveste il fungo nelle prime fasi della sua crescita. Può rivestire l'intero corpo del fungo, Velo Generale. Solo il cappello e la parte superiore del gambo, Velo Parziale. Leggi color giallo-oro; Regalis, con verruche gialle su un cappello rosso scuro; Flavoconia o americana perchè cresce in nord America, ed altre.
Descrizione e morfologia della Amanita muscaria
Cerchiamo adesso di illustrare più chiaramente possibile le caratteristiche morfologiche di questa specie di fungo.
Il Cappello
Il cappello dell’Amanita muscaria ha un diametro che può variare da 8 a 25 cm, ha un colore che va dal rosso vermiglio al rosso acceso ( raramente si presenta giallastro)
Quando comincia ad uscire dal terreno è racchiuso dentro un veloMembrana che riveste il fungo nelle prime fasi della sua crescita. Può rivestire l'intero corpo del fungo, Velo Generale. Solo il cappello e la parte superiore del gambo, Velo Parziale. Leggi che lo copre completamente ed ha la forma di una sfera. Crescendo il veloMembrana che riveste il fungo nelle prime fasi della sua crescita. Può rivestire l'intero corpo del fungo, Velo Generale. Solo il cappello e la parte superiore del gambo, Velo Parziale. Leggi si spacca e rimane in parte sul cappello, per formare le tipiche verruche, ed assume una forma semisferica che si distende fino a diventare quasi un “disco” allo stadio adulto .
La cuticolaViene così definita la sottile pellicola che riveste il cappello dei funghi. Talvolta è facile da togliere completamente. Prende il nome di "differenziata" e può essere asportata completamente, solo per metà o solo sull'orlo. Leggi ( pelle) è sottile, si stacca facilmente e quando l’aria è umida, è piuttosto viscidoCappello o gambo attaccaticcio. E' sinonimo di Viscoso. Leggi.
Presenta delle macchie in rilievo, le verruche, che altro non sono che i resti del veloMembrana che riveste il fungo nelle prime fasi della sua crescita. Può rivestire l'intero corpo del fungo, Velo Generale. Solo il cappello e la parte superiore del gambo, Velo Parziale. Leggi che avvolge il fungo allo stadio di ovolo. Possono essere di colore bianco o giallognolo e si staccano facilmente con la pioggia cosicchè possono risultare assenti.
Il cappello ha un orloBordo del cappello o bordo libero della lamella. Sinonimo di filo, spigolo. Leggi liscio e quasi attaccato alle lamelleSono le sottili lamine verticali, situate nella parte inferiore del cappello, disposte a coltello dal gambo al bordo del cappello. Su queste si trova l'imenio dei funghi della famiglia delle Agaricaceae. Leggi.
Le lamelleSono le sottili lamine verticali, situate nella parte inferiore del cappello, disposte a coltello dal gambo al bordo del cappello. Su queste si trova l'imenio dei funghi della famiglia delle Agaricaceae. Leggi, che formano l’imenioE' la parte fertile del fungo. Costituito nei Basidiomiceti da Basidi e negli Ascomiceti da Aschi, che sono gli organi dove maturano le spore. L'imeno può essere su lamelle, aculei, tubuli, etc. Leggi, cioè la parte fertile del fungo, quella cioè in cui si formeranno le spore, sono un pò distanziate dal gambo, ben definite ma fitteQuando le lamelle sono molto vicine tra loro. Il contrario di rado, spaziato. Leggi con la presenza di lamellule.
Sono di colore bianco o giallognolo.
Il Gambo
Il gambo dell’Ovolo malefico è cilindrico e slanciato, un pò ingrossato alla base.
E’ di colore bianco e possiede un anelloE' quella specie di cercine, molle e membranoso, più o meno largo, semplice nel genere Amanita, o doppio come in alcuni prataioli nel genere Agaricus. Si trova, generalmente, nella parte alta del gambo che deriva dal velo parziale, che si... Leggi e la parte residua della volvaIl residuo del velo generale, che rimane attaccato alla base del gambo. Può essere formata da tessuto friabile o membranoso. Leggi.
Inizialmente è pieno, poi diventa cavoTermine che definisce il gambo quando è vuoto al suo interno. Es. Boletinus cavipes e Gyroporus castaneus a maturità. Leggi. E’ ricoperto da leggere squame .
Ha dimensioni che vanno da 1 a 3 cm di diametro e un’altezza che può andare da 10 a 25 cm di altezza.
L’anello
L’anelloE' quella specie di cercine, molle e membranoso, più o meno largo, semplice nel genere Amanita, o doppio come in alcuni prataioli nel genere Agaricus. Si trova, generalmente, nella parte alta del gambo che deriva dal velo parziale, che si... Leggi
si trova nella parte alta del gambo e somiglia un pò ad una gonna con le frange.
E’ bianco con toni giallognoli sul bordo, è ampio , membranosoCon consistenza sottile, come quella di una mebrana. Leggi e abbastanza resistente.
La volva
Alla base del gambo troviamo la volvaIl residuo del velo generale, che rimane attaccato alla base del gambo. Può essere formata da tessuto friabile o membranoso. Leggi , molto friabileChe tende a sbriciolarsi, poco compatto. Leggi, formata da fasce concentriche.
E’ la parte rimasta che racchiudeva tutto il carpoforoViene così definito il corpo fruttifero dei funghi, cioè la parte appariscente e conosciuta dei funghi superiori. Sede degli organi di riproduzione, gli aschi (ascocarpo) o i basidi (basidiocarpo) che producono le spore. Leggi allo stadio di ovolo e si è tagliata poi all’altezza del cappello formando poi le verruche.
Le Spore
Le spore che si formano nell’imenioE' la parte fertile del fungo. Costituito nei Basidiomiceti da Basidi e negli Ascomiceti da Aschi, che sono gli organi dove maturano le spore. L'imeno può essere su lamelle, aculei, tubuli, etc. Leggi sono molto numerose, hanno forma tondeggiante o ovale. Dimensioni 9-11 x 6-8,5 µm.
La Carne
Subito al di sotto della cuticolaViene così definita la sottile pellicola che riveste il cappello dei funghi. Talvolta è facile da togliere completamente. Prende il nome di "differenziata" e può essere asportata completamente, solo per metà o solo sull'orlo. Leggi ( pelle), la carne dell’Amanita muscaria è bianca e compatta mentre più all’interno ha un colore giallo- arancio.
L’odore è praticamente assente mentre il sapore è delicato ma gradevole.
Da ricordare che è un fungo TOSSICO.
Habitat della muscaria
Questa specie di fungo simbionteOrganismo che vive un rapporto obbligato, con altri organismi viventi, dal quale traggono entrambi reciproco vantaggio. Leggi è molto diffuso da maggio a novembre in boschi di latifogliePiante ad alto fusto con foglie a lamina più o meno ampia, con forma varia. (Faggio, quercia, betulla, castagno etc etc.) Termine che si contrappone ad aghifoglie (c0nifere), che hanno le foglie a lamina stretta, filiforme, a forma di ago.... Leggi, specialmente castagni e faggi, è frequente anche in boschi di conifereSinonimo di Aghifoglie. Leggi in montagna.
Il suo habitat e il periodo di nascita lo accomunano al prelibato Porcino per cui viene considerato una “spia” di quest’ultimo perchè ne segnala la possibile presenza.
Per questo motivo, in alcuni luoghi, viene chiamato col nome di “ Segnabrise”.
Si può trovare anche in ambienti di tipo mediterraneo purchè il terreno sia acido e spesso anche sotto Eucaliptus.
Funghi simili alla muscaria
Si tratta di una specie talmente conosciuta e ben differenziata che confonderla con altre specie sembrerebbe improbabile.
Invece pare che molti la scambino per l’ottima Amanita cesarea, si consigli di fare molta attenzione alle forme senza i resti del veloMembrana che riveste il fungo nelle prime fasi della sua crescita. Può rivestire l'intero corpo del fungo, Velo Generale. Solo il cappello e la parte superiore del gambo, Velo Parziale. Leggi sul cappello che possono creare dubbi.
Ricordiamo a questo scopo, che le lamelleSono le sottili lamine verticali, situate nella parte inferiore del cappello, disposte a coltello dal gambo al bordo del cappello. Su queste si trova l'imenio dei funghi della famiglia delle Agaricaceae. Leggi ed il gambo dell’ovolo buono sono gialli, a differenza dell’ovolo malefico dove sono bianche.
Tossicità della Amanita muscaria
Da questo fungo TOSSICO, sono state estratte numerose sostanze.
E’ l’unico organismo vivente che contiene vanadio, un metallo che si trova in alcuni tipi di rocce ed è sottoposto tuttora ad approfonditi studi e ricerche per il trattamento del diabete ed altre patologie.
Le principali sostanze presenti che ne determinano la tossicità, sono:
- Acido ibotenico, sostanza che insieme al muscimolo, provoca e amplifica gli effetti psicogeni;
- Muscimolo, questa sostanza viene espulsa intatta per mezzo delle urine, da qui l’uso documentato di bere l’urina espulsa perchè ne mantiene tutte le proprietà;
- Muscazone, sostanza psichedelica che può variare molto anche da un esemplare all’altro in relazione alla zona di raccolta.
- Muscarina si trova in quantità minima, stimola il sistema parasimpatico provocando sudorazione, contrazioni delle pupille, diminuzione della frequenza cardiaca, sudorazione e aumento della peristalsi intestinale.
- Bufotenina, presente anche nelle secrezioni dei rospi della specie Bufo Bufo.
Tutte queste sostanze provocano l’insorgenza di una sindrome cosiddetta panterinica che prende il nome da un fungo della stessa famiglia, la Amanita panterina.
Come antidoto a tutti questi effetti, era usata l’atropina, però sembra che, anziché far passare gli effetti psicotropi, li amplifichi.
In caso di ingestione i sintomi si presentano in genere dopo 1 – 4 ore.
Salvo complicazioni, si risolvono spontaneamente: infatti non sempre questo fungo risulta mortale, dipende dal tipo di esemplare, dalla zona di raccolta, e da altri fattori.
Usi dell’Amanita muscaria
In diverse culture è considerato un fungo sacro o degli Dei.
Gli etnomicologi hanno definito l’Agarico muscario come il più antico allucinogeno utilizzato dagli uomini, infatti le prime documentazioni dei suoi utilizzi sembrano risalire a 9000 anni fa.
Da testimonianze storiche come manufatti e pitture murali, si hanno testimonianze delle proprietà psicotrope dell’Amanita muscaria che erano conosciute sin dai tempi molto antichi. Sembra che fosse utilizzata per questo scopo, in riti religiosi in tutto il mondo ed è tuttora usata nei riti sciamanici di molti popoli del nord Europa e del sud America che ne sfruttano queste proprietà simil-psichedeliche.
Sono state ritrovate pitture rupestri del fungo risalenti al Paleolitico, 9000-7000 avanti Cristo, addirittura nel Sahara; era conosciuto anche presso gli Indù.
Sono state trovate testimonianze anche in Siberia e in regioni del nord dove i Coriachi, un popolo dell’estremo nord della Russia, si racconta, che scambiasse un fungo con una renna per godere dei suoi principi.
In alcuni paesi è usato ancora come stimolante per il suo effetto neurotropico: in Giappone viene consumato dopo lunga bollitura oppure dopo averlo tenuto in salamoia e dopo ripetuti lavaggi per ridurre un po’ le tossine presenti nel fungo.
Altre informazioni interessanti
La muscarina è idrosolubile per cui se il fungo è ben lavato e sbucciato perde in parte le sue proprietà tossiche.
Dalle ricerche di Schulters e Hofmann, ci giunge notizia del rito di bere l’urina di chi aveva usato il fungo per più volte, perché vengono mantenuti intatti tutti i principi psichedelici anche dopo cinque o sei passaggi, mentre vengono eliminate, in parte, le sostanze tossiche.
La parte più attiva del fungo è quella che sta immediatamente sotto la cuticolaViene così definita la sottile pellicola che riveste il cappello dei funghi. Talvolta è facile da togliere completamente. Prende il nome di "differenziata" e può essere asportata completamente, solo per metà o solo sull'orlo. Leggi, di colore giallastro dove sono maggiormente localizzati gli alcaloidi Isossazolici e, in particolare, l’acido ipotonico, che rappresentano gli agenti allucinogeni per l’uomo.
Quindi tossiccità sì, pericolosità modesta.
Curiosità sull’Amanita muscaria
Ancora oggi i pescatori di salmoni scozzesi bevono una bibita molto conosciuta chiamata Cathy, in onore dell’imperatrice Caterina, che la apprezzava, a base di Amanita muscaria e whisky..
All’inizio del 900 questo fungo veniva usato come moschicida: si usavano infatti le cappelle alle quali veniva aggiunto latte e zucchero per attirare le mosche, che morivano dopo averlo bevuto.
In realtà, in seguito, si è capito che le mosche entrano in uno stato letargico manifestando i segni dell’intossicazione prima, poi addormentandosi, ma dopo circa 30 minuti si risvegliano. Sono infatti inebriate dallo stesso alcaloide dell’uomo ma non dalla muscarina.
Abbiamo precedentemente parlato della relazione tra l’Amanita muscaria e i rospi, perché la bufotenina è una sostanza presente anche nella secrezione dei rospi della specie Bufo Bufo.
Esiste tra Amanita e rospo un rapporto simbiotico che li lega. Questo rapporto potrebbe imputarsi alla sostanza tossica comune, ma anche al fatto che l’ambiente dove crescono le Amanite, di solito, è ricco di rospi.
Secondo alcune teorie, potrebbe essere che i rospi abbiano “capito” che le mosche praticamente si “drogano” quando si posano sul fungo, per cui, quando cadono in stato di morte apparente, diventano facili prede e rappresentano per loro un ottimo pasto.
Da qui il nome dato al fungo in diverse regioni euroasiatiche di “sgabello di rospo” (il toodstool degli inglesi).
CARTA D’IDENTITA’
COLORE CAPPELLO: Rosso con verruche bianche
ALTEZZA GAMBO: 10-25 cm
COLORE GAMBO: bianco
CARNE: Bianca
ODORE: Inodore
SAPORE: Insapore
SPORE: bianche
HABITAT: LatifogliePiante ad alto fusto con foglie a lamina più o meno ampia, con forma varia. (Faggio, quercia, betulla, castagno etc etc.) Termine che si contrappone ad aghifoglie (c0nifere), che hanno le foglie a lamina stretta, filiforme, a forma di ago.... Leggi, conifereSinonimo di Aghifoglie. Leggi
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