Fungo Portobello

In questo articolo parleremo appositamente del Fungo Portobello e ti spiegheremo a cosa si riferisce con questo nome. Sicuramente non alla celebre road di Londra e nemmeno al celebre mercatino che si tiene sempre in quella città.

Ma no… il “Portobello ” non è altro che un fungo, molto conosciuto e commercializzato. Si tratta appunto del Fungo Portobello ma altro non è che un fungo del genere Agaricus.

Al genere Agaricus appartengono numerose specie di funghi non tutti commestibili.

Molto conosciute sono le due specie più commercializzate perché il loro nome più comune è fungo Champignon o Fungo prataiolo.

fungo Portobello - Agaricus Bisporus

Curiosità del Fungo Portobello

Gli Champignon devono il loro nome ai francesi che furono tra i primi ad  apprezzarne le qualità e che li chiamarono poi Champignon de Paris per distinguerli da altre specie di funghi che, nell’800, venivano coltivati anche nei giardini e rappresentavano una novità per l’epoca anche se, già nell’antichità, venivano coltivati in grotte.

In Inghilterra, il fungo Portobello è chiamato anche “bottom” che significa “ fungo bottone” oppure Portobello probabilmente perché veniva venduto anche nel celebre mercato londinese.

In Italia è stato ripreso quest’ultimo nome grazie alla presentazione che ne fu fatta in una celebre trasmissione degli anni ‘70 ideata da Cesare Cesarini e da padre Gabriele Adorni,responsabile del settore radiotelevisivo della RAI e dell’Antoniano, entrambi appassionati di micologia.

La trasmissione, presentata da Enzo Tortora, si chiamava proprio Portobello e il presentatore cercava di far ripetere questo nome ad un pappagallo.

Caratteristiche del Fungo Portobello

Come abbiamo già detto sopra, il fungo Portobello appartiene al genere Agaricus bisporus varietà Avellanus ed è chiamato anche Prataiolo coltivato.

Questi funghi hanno un cappello inizialmente emisferico, globoso che, con la crescita, si allarga fino a mostrare le fitte lamelle piuttosto rosate che scuriscono con l’età fino a diventare nocciola.

Ha un gambo cilindrico, pieno, leggermente allargato alla base.

La carne del cappello è soda e compatta da giovane, tende a diventare più molle con l’avanzare dell’età.

Ha un odore gradevole che ricorda un bosco di conifere e un sapore delicato molto versatile ed apprezzato in cucina.

Cresce per un periodo abbastanza lungo a seconda delle zone più o meno temperate ma si trova tutto l’anno sugli scaffali dei supermercati perché viene coltivato. Puoi addirittura coltivarlo a casa utilizzando le balle di funghi champignon.

Infatti esistono numerose aziende specializzate in questo ma, oggi, è possibile coltivarlo anche a livello amatoriale e per uso personale grazie a balle predisposte con il substrato adatto posizionabili anche in cantina o in giardino nella stagione più adatta.

Proprietà del fungo portobello

Da studi specifici, si sono evidenziate le molteplici proprietà benefiche dei funghi commestibili e specialmente dei funghi Portobello che, per questo, sono tra quelli più consumati.

Con il loro gusto delicato, sono apprezzati nelle diete perché contengono pochissime calorie di contro all’abbondanza di minerali, vitamine, proteine, fibre, aminoacidi, acido folico.

Hanno proprietà antinfiammatorie, aiutano nelle prevenzione del colesterolo e in molte altre problematiche.

Ricette col Fungo Portobello

Gli Champignon e, in particolare il fungo Portobello, si possono usare in cucina per molteplici preparazioni: sott’olio (specialmente gli Champignon più giovani), trifolati, ripieni, rosolati, crudi o in insalata.

Per leggera la scheda completa del fungo portobello consulta l’articolo specifico: agaricus bisporus – fungo portobello.


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Volvariella volvacea – Fungo di muschio

La Volvariella volvacea è un fungo abbastanza raro in natura. Viene coltivato e commercializzato a scopo alimentare soprattutto nei paesi con clima tropicale dell’Asia. E’ conosciuto anche come Fungo di paglia o fungo di muschio.

Volvariella volvacea - Fungo di muschio

Introduzione alla Volvariella volvacea

La Volvariella volvacea è una specie che appartiene  al genere Volvariella, alla famiglia delle Amanitaceae, all’Ordine Agaricales, alla classe Basidiomycetes e alla divisione Basidiomycota.

Il nome Volvariella è un diminutivo di Volvaria, genere di funghi il cui nome deriva dal latino “ volva” che significa guaina ed è riferito alla volva che si trova alla base del gambo.

Anche “Volvacea” vi fa riferimento e rafforza la caratteristica presenza della volva.

Altri Nomi della Volvariella volvacea

La Volvariella volvacea è comunemente conosciuta anche con i nomi popolari di:

  • Fungo di muschio
  • Fungo di paglia
  • Volvariella

Volvariella volvacea - Fungo di muschio - fungo di fieno

Descrizione

Cappello

Il cappello della Volvariella volvacea può raggiungere dimensioni che vanno dai 5 ai 20 cm. di diametro.

In fase iniziale ha la forma di una campanella, crescendo diventa convesso poi, con il passare del tempo, presenta forma involuta che poi si spiana.

La cuticola può essere di colore grigiastro o grigio-verde, di colore marroncino più scuro al centro.

E’ spesso pelosa, con l’umidità è viscida e brillante.

Conserva, talvolta, residui e resti della volva.

Le lamelle

Le lamelle dell’imenoforo sono molto fitte con numerose lamellule.

All’inizio sono di colore bianco, con il passare del tempo tendono a diventare rosate.

Il gambo

Il gambo della Volvariella può avere dimensioni che vanno da 6 a 8 cm. di altezza e  0,6-2,0 cm .di diametro.

E’ cavo, robusto e carnoso.

Ha forma cilindrica ed è di colore bianco piuttosto assottigliato verso la base.

Quando le lamelle rilasciano le spore, il gambo può assumere un colore rosato.

La volva

La volva della Volvariella volvacea è piuttosto ampia e membranosa, fragile e lobata.

Spesso ne troviamo resti sul cappello.

Può avere un colore bianco-ghiaccio o anche grigio chiaro.

All’interno, comunque, è sempre bianca.

Spore

Le spore della Volvariella hanno forma irregolare ma ovale.

Sono lisce o appena granulose.

In massa hanno color carne.

Carne

La carne della Volvariella volvacea è di colore biancastro ed è fibrosa.

Ha un odore di rafano, ricorda quello della rapa.

Il sapore è delicato ma piuttosto anonimo e scialbo.

Volvariella volvacea - Fungo di muschio - fungo di fieno

Habitat della Volvariella volvacea

La Volvariella volvacea è un fungo saprofita.

In natura, è una specie piuttosto rara.

Si può trovare nei prati, durante il periodo autunnale.

Commestibilità

La Volvariella volvacea è commestibile, ma ha un valore scarso, e comunque, a causa della sua rarità, è consigliabile non raccoglierlo.

I prodotti derivanti dalla coltivazione sono commercializzati anche in Italia.

Lo possiamo trovare, infatti, sugli scaffali dei supermercati generalmente sottolio nei barattoli con il nome più accattivante di “fungo di muschio”.

Sembra che sia adatto anche all’essiccatura.

Volvariella volvacea - Fungo di muschio - fungo di fieno

Specie simili

Bisogna fare attenzione perchè la Volvariella, allo stato embrionale, può esser confusa con l’Amanita phalloides.

Nella fase più adulta, si distingue dall’Amanita phalloides per la mancanza dell’anello e  per le fibrille che ornano il cappello.

Altra caratteristica distintiva sono le lamelle rosate quando le spore giungono a maturazione.

Curiosità

La Volvariella volvacea, come già detto, è una specie di fungo raro in natura.

Il fungo muschio viene coltivato e quindi commercializzato, soprattutto in Asia.

La sua coltivazione sembra iniziata già intorno al 1822 in Cina e da lì si è poi diffuso agli altri paesi asiatici.

Per coltivarlo sono necessarie temperature piuttosto elevate perché ha bisogno, specialmente durante la fase di incubazione, di una temperatura che arriva fino a 35° per alcuni giorni.

Per completare la fruttificazione, bastano temperature intorno ai 27°- 31°.

Viene coltivato su un substrato costituito da materiali di scarto: avanzi di attività agricole, paglia di riso, foglie di banana e segatura, scarti della lavorazione del cotone e della canna da zucchero….

Tutti questi materiali che costituiscono il substrato di coltivazione, dopo una prima fase di compostaggio, vengono pastorizzati.

CARTA D’IDENTITA’


DIAMETRO CAPPELLO: 5-20 cm
COLORE CAPPELLO: Grigiastro
ALTEZZA GAMBO: 6-8 cm
COLORE GAMBO: Biancastro
LAMELLE: Rosee
CARNE: Bianca
ODORE: Rafanoide
SAPORE: Mite
SPORE: C arnicino
HABITAT: Ambienti erbosi


COMMESTIBILITA’: COMMESTIBILE MEDIOCRE


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Agaricus arvensis – Prataiolo maggiore

Come tutti i “prataioli” commestibili, l’Agaricus arvensis è un fungo molto apprezzato. E’ conosciuto anche con il sinonimo di Psalliata arvensis, più comunemente con il nome di Prataiolo maggiore.

Per le sue qualità organolettiche e la gradevolezza della carne, è uno degli Agaricus più ricercati.

Agaricus arvensis - Prataiolo maggiore

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Coprinus comatus – Fungo Coprinus

Il Coprinus comatus,  è uno dei pochi funghi commestibili del genere Coprinus. Appartiene nella famiglia delle Coprinaceae, all’ordine Agaricales e più in generale alla classe dei Basidiomycetes. Viene anche chiamato fungo coprinus.

L’Agarico chiomato è specie tipicamente saprofita, cioè cresce e si nutre di materia organica in decomposizione, sia animale che vegetale.

Il carpoforo, cioè il corpo fruttifero, da giovane ha colore bianco.

Ha un processo di maturazione molto rapido che può  durare solo un giorno.

Da adulto la sua carne diventa deliquescente ed è possibile osservare del liquido nero che gocciola dal cappello.

Per questo motivo viene anche chiamato “fungo dell’inchiostro“.

Coprinus comatus - Fungo Coprinus

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Macrolepiota procera | Fungo Mazza di Tamburo

Il fungo Macrolepiota procera è la classica mazza di tamburo, un fungo riconoscibilissimo è ricercatissimo perché fungo commestibile di buona qualità. Veramente facile da riconoscere ed anche soprattutto da trovare, visto che si tratta di un fungo di grandi dimensioni diffuso un po’ ovunque, il Fungo Mazza di Tamburo ha il caratteristico gambo tigrato con doppio anello e sopratutto la forma di un “ombrello”.

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